Da alcuni anni da Chieti a Bucchianico, nell'approssimarsi
della Festa di S. Camillo, che si celebra il 14 luglio nel suo Santuario
della Terra Natale, si svolge una MARCIA all'nsegna del Messaggio del Santo della Carità.
Per la storia diciamo che essa fu ideata dal camilliano
P. Felice Ruffini e dal giovane Roberto Bascelli, animatore della Sottosezione
dell'UNITALSI di Chieti.
Riportiamo da documentezione del tempo le tre prime edizioni.
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13 km. PER AMARE
1^ MARCIA della CARITA’
Quando sono arrivato in piazza
dove era fissato l’appuntamento, stentavo a scendere dall’auto: pareva
che le gambe fossero diventate di legno.
Avevamo
l’appuntamento per le sette di sera, ma queste erano passate da un pezzo
e a guardarsi intorno c’era tanto vuoto; così la sera del 30 giugno
u. s. in piazza S. Giustino di Chieti nell’Abruzzo.
Avevamo programmato un incontro
per i giovani con S. Camillo nel suo Santuario di Bucchianico, ma un incontro
d’arrembaggio: una marcia a piedi di 13 chilometri, la "I.a MARCIA DELLA
CARITA’".
Non c’era da stare allegri,
e neanche il cielo prometteva assistenza, difatti la notte era scesa prima
del tempo e cadeva qualche goccia.
Ormai s’era in ballo e bisognava
ballare, e dalla 126 con impianto mobile di diffusione partì
il grido di raccolta... fu proprio un grido, perché la gola
slittò!
Ancora oggi non so rendermi
conto da dove sbucò tanta gente: giovani e non giovani che presero
d’assalto il 238 fiat per accaparrarsi una delle 300 torce
a vento, che finirono in un batter d’occhi. C’incamminammo per le vie del
centro cantando e ascoltando testi della sacra scrittura, di S. Camillo,
di Kennedy, di Gandhi, di fratel Carretto, M. Luther King...
Precedeva la marcia la croce
nuda francescana portata da un ragazzo poliomielitico in carrozzella, guidata
da un novizio
camilliano; gli altri avevano acceso le torce e quelle fiamme danzanti
facevano uno strano effetto riflesse nelle, vetrine e sullo smalto delle
auto in sosta.
Non c’era la solita folla
di gente a spasso per il corso, stava tutta in Villa a godersi il
fresco, ma ci hanno seguiti con Io sguardo fino a Bucchianico, perché
si cominciò subito a scendere sulla valle del fiume Alento per risalire
alla collina del paese del nostro santo.
Eravamo 300!... trecento
illusi
di cambiare il mondo con quella nostra marcia nel buio della
notte?
Sui muri della città
c’erano anche i nostri manifesti, pochi!, una ventina appena perché
la tassa d’affissione era un po’ troppo alta, ma stavano accanto ad un
altro che annunciava per la stessa sera e ora, un festival regionale in
Pescara per i giovani di un certo colore politico come la croce di stoffa
cucita sulla veste dei preti che ci guidavano: anche loro contestavano
guerre e ingiustizie, ma le contestavano alla maniera del proprio colore
e contro i soliti USA, come faceva intendere la parte riservata
allo show dal titolo " americanata ". Due modi di volere la pace
e la fratellanza tra i popoli: quelli con tarallucci e vino, noi pagando
di persona e soffrendo un pochino per il caldo e i chilometri a piedi non
più abituati a percorrere; quelli forse erano una folla oceanica,
noi soltanto trecento!
Ma cosa c’entra la marcia,
a piedi e S. Camillo? La pace e la fratellanza con una gita al bagliore
di torce a vento?
Camillo
de Lellis fu un soldato di ventura, un mercenario della morte, uno
che ammazzava il prossimo solo per denaro e neanche per odio; poi incontrò
Dio sulla via di Manfredonia e lo andò ricercando per il resto della
sua vita nel volto d’ogni uomo malato e sofferente, divenendo Angelo
di Carità.
Poiché da giovane
aveva convinto molti ad uccidere, tornò più volte a dire
alla sua gente che non era quello il modo di vivere e di far valere le
proprie ragioni, ma amando e rispettando il prossimo, perché ogni
uomo è un fratello nel quale c’è Cristo stesso.
Su quegli stessi ultimi
13 chilometri, ripercorsi dal nostro Santo tante e tante volte,
questi
300 giovani e non più giovani hanno voluto riproporre al
mondo il suo messaggio d’amore e fratellanza, con la speranza che i messaggeri
e pellegrini dell’amore divengano migliaia e migliaia.
Per ora si contentano di
essere arrivati sulla piazza, in cima alla collina di Bucchianico, in circa
seicento: qualcuno ha già cominciato a rispondere lungo la strada
percorsa in quella notte, chiusa con la S. Messa e il "canto dell’addio",
una catena fraterna di centinaia di mani che m’ha dato uno scossone di
brivido e m’ha fatto tremare la voce.
a S. CAMILLO in BUCCHIANICO di CHIETI
1° LUGLIO 1974
Il pellegrinaggio dei
GIOVANI CATTOLICI d’ABRUZZO
alla terra natale del grande Santo
conterraneo
nell’ANNO SANTO della Chiesa locale
vuole essere
PROCESSIONE PENITENZIALE
per impetrare una conversione sincera e profonda nella carità e giustizia, ed ottenere il perdono generale e la riconciliazione con Dio e gli uomini, in preparazione al 400.mo anniversario della "conversione" di S. Camillo de Lellis, che il 2 febbraio dell’ANNO SANTO 1575, sulla via di Manfredonia rispose alla chiamata del cielo e da
MERCENARIO
DELLA MORTE
divenne
ANGELO DI
CARITA’
a servizio dei fratelli ammalati e poveri. Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Chieti, Mons. Vincenzo Fagiolo, fa sua questa iniziativa e concede a nome della S. Madre Chiesa, il GIUBILEO a quanti parteciperanno e realizzeranno le condizioni richieste.
![]() Da questo luogo detto "Valle dell'Inferno" dove la tradizione narra della Conversione di S. Camillo, e sul quale è sorto questo "Tempio all'aperto", partì la "3^ Edizione della Marcia"... |
![]() ...con i giovani di Bucchianco venuti
a riprendere il "Piede di S. Camillo" che era stato affidato
all'Ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" per le
Celebrazioni del Centenario. |
![]() ...la "marcia" dalla "Valle dell'Inferno" attraversò tutta la Cittadina... |
![]()
...e il "Piede" venne
portato da altre Giovani, le Allieve della "Scuola Infermieri
Professionali" dell'Ospedale di Padre Pio, oggi ufficialmente
dichiarato Santo da Giovanni Paolo II...
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![]() ...concludendo questa prima fase in preghiera nella Chiesa della "Madonna delle Grazie", sorta accanto alla vecchia che vide S. Camillo in fervente preghiera la mattina del 2 febbraio 1575, prima di riprendere la via del ritorno per Manfredonia, che fu anche il "ritorno a Dio". La "Marcia della Carità 1975", la terza, si concluse la sera del 14 luglio nel Santuario dedicato a San Camillo nella sua terra natale, Bucchianico.
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